Latina interpretatione è regione adiecta, sed autoris incerti, qua tamen is qui citra magnum laborem, & preceptoris operam Græce discere uelit, ad eius linguæ cognitionem non parum iuuabitur... in aedibus Valentini Curionis, Basileae, Calendis Septembris 1524. In-8 p. (mm. 200x145), p. pergamena antica (risg. rifatti), 38 cc.nn., con decorazioni xilografiche al frontespizio e grande marca tipografica in fine di Valentinus Curio. Il testo, in greco e latino, è ornato da bei capilettera figurati inc. su legno. "Rara edizione separata" di quest'opera, pubblicata in greco originale e accompagnata da un'anonima traduzione in latino fatta, come si legge al frontespizio, per assistere gli studenti che imparano il greco.La 'Storia Vera', scritta in due libri, composta da Luciano di Samosata (ca. 125-185 d.C.) nell'ultimo periodo della sua attività letteraria, è classificato nel gruppo delle opere miranti a parodiare le invenzioni e le fantasie dei poeti. Dopo aver avvertito nel proemio il lettore che non dirà una parola di vero, Luciano dà libero corso alla sua fantasia vivacissima, e narra, con una facilità, un brio e un'eleganza degni di un grande scrittore, una lunga serie di avventure curiose e fantastiche, che crea prendendo lo spunto dai grandi poeti, storici, filosofi antichi, come Omero, Ctesia, Erodoto, Pitagora, Empedocle, Platone, ecc.; isole misteriose, cuccagne, fiumi di vino, balene gigantesche, lotte di esseri immaginari con sirene, ippogrifi, centauri, ogni sorta di luoghi e personaggi strani popolano il racconto e si alternano con la descrizione di ascensioni attraverso lo spazio, di visite alla luna, al sole, di escursioni sottomarine e nel regno dei morti; l'instancabile ricchezza di invenzioni ha fatto di quest'opera un modello del suo genere; essa è stata rifatta in italiano dal Gozzi e ha ispirato i racconti meravigliosi degli scrittori di ogni tempo, dal Rabelais allo Swift e al Voltaire: i "Viaggi di Gulliver" e le "Avventure del barone di Munchhausen" trovano qui il loro tipo primo. Cfr. Diz. Opere Bompiani,VII, pp. 239-40.Luciano di Samosata, raffinato scrittore greco del sec. II, porta un nome personale che è tipicamente latino, ma era nato in Oriente, nella lontana regione della Siria Commagene, in un ambiente di lingua e di costumi orientali.. I dati della sua vivace e irrequieta biografia si desumono tutti dai suoi scritti, che sono conferenze e libelli in forma di prolusioni, di dialoghi, di racconti.. Così Diz. Autori Bompiani, II,p. 558. Esemplare ben conservato.
Ad editionem Tiberii Hemsterhusii et Ioannis Frederici Reitzii accurate expressa, cum varietate lectionis et annotationibus. Studiis Societatis Bipontinae. ex Typographia Societatis, Biponti, 1789-1793. In-8 p. (mm. 210x120), 10 volumi, p. pergamena coeva (un vol. con spacco alla cerniera) , dorso a cordoni con fregi e tit. oro su due tasselli, pp. complessive 5902, con bella vignetta a ciascun frontespizio inc. in rame (per lo più ritratti in medaglione). Testo in greco e (nella parte inferiore della pagina) in latino.L'opera di Luciano è introdotta da una Vita dell'Autore scritta da Reitz e nell'ultimo volume accedunt variae lectiones Mss. Parisiensium a Iac. Nic Belin de Ballu collatorum, cum Indicibus (Dialogorum et Opuscolorum - In Scholia et varias Lectiones - Index Graecum Notarum - Scriptorum Luciano Laudatorum - Criticus). Pregevole edizione stampata a Bipontum (in francese Deux-Ponts), città della Baviera. Il Brunet, nel suo Supplément de Géographie, p. 187 così precisa: Il nous fait aussi signaler, au XVIII siècle, la célèbre imprimérie qui produisit cette admirable collection de classiques latins, si connue sous le nom de "Colleciton de Deux-Ponts".Cfr. Graesse,IV,278: Exacte réimpression de l'édition de Reitz (1746), mais accompagnée d'un Index à la place d'un lexique et avec des variantes tirées des Mss. de Paris par Belin de Ballu - Brunet,III,1208.Grandissima è stata la fortuna di Luciano - scrittore greco nato a Samosata nella Siria Commagene (ca. 125 d.C. - fine 2° sec.) - in tutte le età: la spigliatezza briosa della sua critica, la genialità di alcune sue trovate fantastiche (soprattutto nei "Dialoghi" e nella "Vera storia" che è forse il suo capolavoro), la grazia dello stile della lingua, rendono piacevolissima la lettura delle sue opere e ne spiegano la fortuna. Luciano fu considerato da alcuni come un grande satirico e moralista; e si ammirò la spregiudicatezza della sua critica contro il mondo e soprattutto contro la religione pagna. Così Diz. Treccani,VII, p. 152.Con timbri di apparten., altrimenti esemplare ben conservato.
Ex versione Ioannis Benedicti. Cum notis integris... & selectis aliorum. Accedunt inedita Scholia in Lucianum, ex Bibliotheca Isaaci Vossii. Ex Typographia P. & I Blaeu, Amstelodami, 1687. In-16 gr. (mm. 185 x 112), 2 volumi, bella legatura ottocentesca in p. pelle, eleganti cornici dorate e a secco ai piatti, dorso a cordoni con decoraz. a secco e oro e tit. oro, tagli blu, pp. (24),1060,(18);(10),46, inclusa una bellissima antiporta figur. inc. in rame; (4),922,(26);55; testo su due colonne (greco e latino). Al fine di ciascun volume si trovano le: Scholia.. Nunquam hactenus edita. Recensuit & Notulas adjecit Joannes Clericus.Cfr. Brunet,III,1207: "Edition assez rare.. On doit trouver à la fin du premier et du second volume des scolies. Ces deux parties séparées ne sont pas dans tous les exemplaires" - Graesse,IV,278: "Une des plus rares éditions".Esemplare molto ben conservato.
Paris, Bibliothèque des Curieux, Coll. Les Maîtres de l'Amour, 1913, 15x23cm, demi-chagrin bleu à coins, dos à nerfs, couvertures conservées,, 296 pages. Bel exemplaire.