HUME (David), ROUSSEAU (Jean-Jacques), SUARD (Jean Baptiste Antoine) traducteur
Reference : 21201
(1766)
A Londres (ma Paris) S.e. 1766 In-16° (160 x 100 mm.), pp. XIV, 127, leggera gora di umidità all'angolo superiore delle prime 20 cc. Legatura posteriore in mezza pelle rossa, titolo e fregi in oro al dorso. Vera prima edizione della prima tiratura stampata a Parigi il 20 ottobre 1766, con il luogo fittizio di Londra (altre due edizioni contraffatte apparvero lo stesso anno a Londra e Yverdon). In fine, "Déclaration de d'Alembert aux éditeurs". La traduzione di Hume è realizzata da J.-B. Suard. Nel 1766 Hume fu coinvolto in una controversia pubblica con Jean Jacques Rousseau. La natura controversa degli scritti di Rousseau sul continente lo rese sgradito in Europa, nel dicembre 1765, mentre Rousseau, notoriamente uomo permaloso e vittimista e afflitto da manie di persecuzione, stava valutando di accettare l’ospitalità di David Hume a Londra, sir Walpole progettava di scrivere una lettera firmandosi come il re Prussia, in cui fingeva che il monarca se la prendesse con il filosofo accusandolo di non voler accettare la sua generosa ospitalità. E quindi minacciandolo di “renderlo infelice” poiché da re sapeva come fare. La falsa lettera del re di Prussia, pubblicata dopo alcuni mesi dal “Saint James Chronicle” di Londra, fece il giro dell’Europa e oltre a far ridere gli avversari del ginevrino, gettò il filosofo, ormai ospite di Hume in Inghilterra, in uno stato di tale sconforto da spingerlo ad accusare ingiustamente il suo protettore di tradimento e di essere l’ispiratore della beffa. Gli amici D’Alembert e Voltaire convinsero Hume ad esporre pubblicamente le sue ragioni. Ciò che lo scozzese fece in questo breve pamphlet che contiene anche il j’accuse di Rousseau. Questo libello non solo ci racconta il clima di una stagione intellettuale e il carattere di due filosofi, ma ci illumina, sulle rilevanti divergenze teoriche tra il padre del liberalismo e il capostipite dell’egualitarismo moderno. I due filosofi la pensavano in maniera opposta sul sistema politico inglese. Hume credeva che se l’Inghilterra forse “non godeva del migliore sistema di governo”, perlomeno aveva “il più completo sistema di libertà mai visto dal genere umano”. Invece secondo Rousseau, nonostante l’accoglienza ricevuta, “il popolo inglese crede di essere libero, ma si sbaglia di grosso”. Dufour, 'Rousseau', n° 248.
HUME (David), ROUSSEAU (Jean-Jacques), SUARD (Jean Baptiste Antoine) traducteur
Reference : 38264
(1766)
1766 In-12 (181 x 108 mm), cartonnage beige à la Bradel, pièce de titre de maroquin havane, couverture de papier marbré d'origine conservée (rel. P.L. Martin), xiv, 127 p. London [Paris], 1766.
Véritable édition originale de premier tirage imprimée à Paris le 20 octobre 1766, sous l'adresse fictive de Londres (deux autres éditions contrefaites parurent la même année à Londres et à Yverdon).En fin, "Déclaration de d'Alembert aux éditeurs". La traduction de Hume est assurée par J.-B. Suard.Sur les particularités typographiques de cette édition originale et son identification, cf. W. B. Todd in "Book Collector", VII (1958), p. 191 note.(Chuo, 77. Dufour, 'Rousseau', n° 248. Fieser, 17 (A), 4. Jessop, p. 37. Sénelier, n° 2.020. Todd, 'Hume and the Enlightenment', p. 201).Les deux premiers feuillets sont montés sur onglets.Ex-libris manuscrit à l'époque au verso de la couverture.Très bon exemplaire, à toutes marges, entièrement non rogné, très bien relié par Pierre Lucien Martin.
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