Paris Éditions du Seuil, "Album Petite Planète" 1959 1 vol. relié in-4, cartonnage éditeur noir, jaquette illustrée en couleurs, non paginé. Premier tirage en français de ce célèbre album de 151 photographies reproduites en héliogravure. Engagé par Fellini comme assistant sur le tournage des Nuits de Cabiria qui prend du retard, William Klein explore la capitale italienne et en dresse un portrait superbe. Jaquette légèrement effrangée, sinon bel exemplaire.
Reference : 114508
Vignes Online
M. Henri Vignes
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France
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PINELLI, Bartolomeo ; MORELLI ; BERTINI, A. : MELI, Filippo ; BAROCCI, Luigi ; COLONNA, Chiara
Reference : 64619
(1821)
1 vol. in-folio (45,1 x 33,5 cm à la reliure, 44,3 x 32,2 cm en marges) reliure de l'époque demi-basane blonde, dos lisse orné, circa 1821-1845, Contient : [ Recueil de 59 gravures italiennes début XIXe dont séries : La Caccia. Costume di Roma - L'Asino d'Oro di Apulejo - Il Maggio Romanesco ovvero Il Palio Conquistato par Pinelli ] 1 : Costumi e Scene di Roma, Presso L. M. Garroni in via due Marcelli n° 103, Sr Morelli inv. e dis., Sr Marroni inc. - 2 : Tav. I CL II : La Boffana nella notte del 5 Gennaro Vigilia dell'Epifania. La Bofana pendant la nuit du 5 janvier veille de l'Epiphanie Marroni dis. inv. et inc. - 3 : Tav. I CL I : La Benedizione del Bambino in S. Maria in Aracoeli il di 6 di Gennaro - La Bénédiction de l'Enfant Divin dans l'Eglise de S. Marie in Aracoeli le jour 6 de janvier - 4 : Benedizione de Cavalli il giorno di S. Antonio a Sa Ma Maggiore - 5 : I Moccoletti, ultima sera di Carnevale - 6 : Carnevale di Roma : I Moccoletti, per A. Bertini, V.M. Incise - 7 : Carnevale di Roma : Corsa de' Barberi, per A. Bertini, V.M. Incise - 8 : Carnevale di Roma : Mossa de' Barberi, per A. Bertini, V.M. Incise - 9 : Carnevale di Roma : Passeggio di Carrozze, per A. Bertini, V.M. Incise - 10, 11 e 12 : [ Carnevale di Roma : Passeggio di Carrozze ] - 13 e 14 : [ Défilé de cavaliers, 2 états différents ] - 15 e 16 : [ Défilé de chevaux sans cavaliers, 2 états différents ] - 17 e 18 : [ Chevaux sans cavaliers, 2 interprétations différentes de la même scène ] - 19 : La Caccia. Costume di Roma. n° 1 : Il Ritardo dei Compagni. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. [ réenmargé ] - 20 : La Caccia. Costume di Roma. n° 2 : La Partenza. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 21 : La Caccia. Costume di Roma. n° 3 : La Messa. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 22 : La Caccia. Costume di Roma. n° 4 : Il Rinfresco. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 23 : La Caccia. Costume di Roma. n° 5 : La tesa. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 24 : La Caccia. Costume di Roma. n° 6 : Il Passaggio del Fosso. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 25 : La Caccia. Costume di Roma. n° 7 : Una somara è causa dello scompiglio ! , Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 26 : La Caccia. Costume di Roma. n° 9 : Il Lepre d'Oro. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 27 : La Caccia. Costume di Roma. n° 10 : All'Anetre. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 28 : La Caccia. Costume di Roma. n° 11 : La Caccia del Signale. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 29 : La Caccia. Costume di Roma. n° 12 : Vendita della Cacciagione. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 30 : La Caccia. Costume di Roma. n° 13 : Al Mercato. Si faccia danaro. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 31 : La Caccia. Costume di Roma. n° 15 : La Merenda. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 32 : La Caccia. Costume di Roma. n° 16 : Sono Cervi, Daini e Capri. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 33 : La Caccia. Costume di Roma. n° 17 : Ché bestia è ? Una Volpe. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc.- 34 : La Caccia. Costume di Roma. n° 18 : Tirati, ma attenti alla Civetta. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc.- 35 : La Caccia. Costume di Roma. n° 19 : Il Buon Ritorno. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 36 : La Caccia. Costume di Roma. n° 20 : Si ceni e si vada al riposo. Filippo Meli dis. e inv., Luigi Barocci inc. - 37, 38, 39, 40, 41 : L'Asino d'Oro di Apulejo inventate d inciso all'acquaforte per associazione in numero 100 rami da B. Pinelli Romano, per il costo di un paolo la stampa, in Roma, 1828 - 42 à 50 : Il Maggio Romanesco ovvero Il Palio Conquistato. Poema Epico-Giocoso nel Linguaggio del Volgo di Roma di Gio. Camillo Peresio. Tav. 50 inventate ed incise all'Acqua forte da Bartolomeo Pinelli Romano, Facaccio in lotta vittorioso resta Che del Palio, e de Nuccia in sposo e degno, Titolo e 8 tav. - 51 : [ Carità Romana - Charité romaine. La jeune Romaine Péro donne furtivement son sein à son vieux père, Cimon, condamné à mourir de faim en prison. Gravure rehaussée au lavis ] - 52 : [ Gravure anonyme : ] Per pietà Bettina mia, De respondi a Cassandrino, Che in Ombrello e Ghitarrino, Abbioccato Suona Qua - 53 : [ Lithographie sur papier de chine monté : ] "Gli spiriti aveano a pena intera vita Quando il mio cor proscrisse ogni' altro oggetto" Vittoria Colonna, Chiara Colonna inv. e. dis. 1843, F. Maggi lit. - 54 : [ Gravure au trait : ] "Tu Marcellus eris ?" Eques Joannes Baptiste Wicar inv. pinx. Romae 1820 Biogiolo delineavit Romae 1821 Lasinio Filus sculpt. Herentiae 1821 - 55 : [Gravure de sculpture de Froschel, par Guglielmi ] - 56 : [ Gravure de bas-relief antique : ] I. Gibbn R.A. inv. G. Wenzel inc. - 57 : Bronzo antico di egual grandezza della presente incizione si possiede dal Sig. Luigi Fabri in Roma, Filippo Ferrari disegno, Bartolomeo Pinelli incise, G e A Guattani descrisse - 58 : Altra parte del Tempio do della Sibilla a Tivoli, G. Cottafavi dis., dal vero e incise Roma 1832 - 59 : Veduta del Duomo di Milano. Vue de la Cathédrale de Milan. L'Architetto Carlo Gibio prese dal vero, Dco Landini l'Acquatinta, Milano nel Negozio di Stampesotto il Coperto de Figini n° 4074
Remarquable recueil de gravures romaines (à l'exception de la dernière gravure du Duomo, à Milan), aux marges superbes. Il contient notamment l'intégralité du "Maggio Romanesco" gravé par Bartolomeo Pinelli (la série ayant été interrompue par la mort de l'artiste en avril 1835 ainsi qu'il est indiqué sur la planche VIII), mais également les 5 planches connues de la série de "L'Asino d'Oro di Apulejo" (l'Ane d'or d'Apulée) ainsi qu'une gravure de bronze antique par Pinelli. Le recueil contient également une belle série de gravures sur le carnaval de Rome (dont plusieurs planches en deux variantes) ainsi qu'une longue série de 18 planches intitulée "La Caccia. Costume di Roma", dessinée par Filippo Meli et gravée par Luigi Barocci (série numérotés de 1 à 20, sans la numéro 8, manquante, ni la numéro 14 qui n'a peut-être jamais paru). Bon et rare ensemble recueillant 59 gravures, la plupart aux marges immenses (deux gravures aux marges plus réduites, rares frott., dos frotté avec petite fente à un mors, bon exemplaire par ailleurs). Remarkable collection of Roman engravings (with the exception of the last engraving of the Duomo, in Milan), with superb margins. It notably contains the entire "Maggio Romanesco" engraved by Bartolomeo Pinelli (the series having been interrupted by the death of the artist in April 1835 as indicated on plate VIII), but also the 5 known plates of the series of "L'Asino d'Oro di Apulejo" (Apuleius' Asinus Aurea) as well as an engraving of an antique bronze, by Pinelli. The collection also contains a beautiful series of engravings on the carnival of Rome (including several plates in two variants) as well as a long series of 18 plates entitled "La Caccia. Costume di Roma", drawn by Filippo Meli and engraved by Luigi Barocci (series numbered from 1 to 20, without number 8, missing, nor number 14 which may never have been published). Good and rare set containing 59 engravings, most of them with huge margins (two engravings with smaller margins, rare rubbing, rubbed spine with small split on one joint, otherwise good copy).
Turnhout, Brepols, 2012 Hardback, 419 pages., 350 colour ill., 24 x 31. ISBN 9782503526775.
Questo volume del Corpus della pittura medievale a Roma studia un periodo storico a forti contrasti. La storia inizia infatti dagli anni del pontificato di Innocenzo III: papa autoritario, di lucida visione teocratica e di vasti disegni politici, che proclama l'universalita della Chiesa e al tempo stesso bada a consolidare il suo potere temporale, fortificando i territori circostanti a Roma, estendendo l'autorita pontificia sulle regioni limitrofe, facendo insomma dello Stato della Chiesa uno stato agguerrito e capace di fronteggiare i pericoli e gli attacchi anche militari. Non meraviglia, in questo quadro ideologico e politico, che Innocenzo III sia anche il papa che mette mano ai piu grandi edifici della citta sacra, Roma, per rifarli e rammodernarli e in questo modo presentare l'immagine di una chiesa tradizionale, ma attuale e rinnovata. Tramite i cantieri innocenziani, Roma viene toccata da una potente ondata bizantineggiante, originata dal risalire degli artisti che erano stati attivi nei cantieri normanni di Palermo e Monreale, e che rimasti senza lavoro per la fine della potenza normanna in Sicilia e Italia meridionale vanno a cercarne la dove l'attivita e piu intensa, e quindi specialmente a Roma. Subito dopo pero le cose cambiano, e la cultura dell'Europa gotica comincia a premere anche alle porte della Citta per definizione piu tradizionalista di tutte. Nei decenni centrali del Duecento una vera e propria invasione di temi e iconografie rinnovate si verifica, negli edifici della citta che li hanno conservati e che sono stati riscoperti anche molto recentemente: il caso del grande ciclo ad affresco nel salone gotico dei Santi Quattro Coronati e emblematico, centinaia di metri quadri di splendida pittura meravigliosamente conservata, ritrovati e rimessi in luce da pochi anni, testimonianza di una cultura pittorica modernissima e raffinata. Il ciclo dei Santi Quattro, insieme ad altri ritrovamenti ugualmente recenti ma di minore entita come ad esempio quello nel convento di San Clemente mette in luce un momento della vita della Roma medievale, fino ad ora considerato 'vuoto' e privo di testimonianze artistiche; e segnala con grande evidenza la ricchezza e la modernita della pittura che si faceva a Roma, nelle cerchie dei papi, dei cardinali, nei loro palazzi fortificati e nelle loro chiese, anche quando il papa, con la curia, era esule e rifugiato altrove, anche quando la citta di Roma viene a lungo abbandonata dalla corte pontificia che preferisce sedi e palazzi come quelli di Viterbo o di Orvieto, piu lontani dalla minaccia federiciana. Mette in luce, anche, quanto 'gotica' sia stata la tradizionalissima cerchia dei papi: proprio perche la corte pontificia era, appunto, una corte, attorno a papi che nei decenni centrali del Duecento sono spesso francesi, in contatto con la cultura d'oltralpe, e si fanno tramite dell'arrivo di oggetti e di testimonianze del gusto nordico. Il volume si chiude con gli avvenimenti di un pontificato quello di Nicolo III Orsini che dura pochi anni, dal 1277 al 1280, ma che rappresenta un nuovo momento di importanza fondamentale per la storia della cultura e dell'arte a Roma. A differenza di molti suoi immediati predecessori, Nicolo Orsini non e francese, non e forestiero: e romano, di nobile famiglia, e il programma del suo regno e tutto volto a riprendere in mano la Citta, a riconsiderarne le tradizioni, a riproporre con forza l'immagine di un'autorita pontificia che e indissociabile dall'idea di Roma. Non molti anni fa, la riscoperta e il restauro degli affreschi del Sancta Sanctorum al Laterano che sono naturalmente compresi in questo volume - mostrarono con chiarezza a quale livello di qualita e di densita simbolica fosse arrivato questo papa, committente della cappella e della sua decorazione a mosaico e ad affresco, pur in un tempo cosi breve di regno. Languages : Italian.
Additis Scenographia, Geometricis proportionibus, Ichnographia.... Sebastianus Gianninus edidit, Romae, 1720-1725. In folio max. (mm 559x405), 2 opere in 2 voll., p. pelle coeva (restaurata), dorso a cordoni con ricca decoraz. e titoli in oro su due tasselli (lievi abrasioni). - Prima opera: 4 cc.nn. inc. in rame - frontespizio figurato che reca il titolo Opera del Caval. Francesco Boromino cavata da suoi originali cioè la Chiesa, e Fabrica della Sapienza di Roma con le Vedute in Prospettiva e con lo studio delle Proporz.ni Geometriche, Piante, Alzate Profili, e Spaccati. Dedicata alla Santità di N.S. Papa Clemente XI; sullo sfondo antichità romane, tra cui: la Colonna di Traiano, il Pantheon e il Colosseo // Dedica al Santissimo Padre con grande stemma papale e capolettera figurata // Al Lettore // Indice di tutta l'opera. Seguono 46 tavole inc. in rame, alc. più volte ripieg., num. II-XLV: la prima tavola - non numerata - comprende il ritratto dell'A. in ovale (al fondo libri e strumenti di misurazione) e la 46 (non numerata) è composta di due fogli.<br>- Seconda opera: bellissima antiporta architettonica inc. in rame che reca il titolo in italiano Opera del Cav. Francesco Boromino cavata da suoi originali cioè l'Oratorio, e Fabrica per l'Abitazione de' PP. dell'Oratorio di S. Filippo Neri di Roma. Con le vedute in Prospettiva e con lo studio delle Proporzioni geometriche, Piante, Alzate, Profili, Spaccati, e Modini. Dedicata all'Ill.mo e R.mo Principe il Sig. Cardinal Giuseppe Renato Imperiali.Il volume è così composto: frontespizio con marca tipografica xilografata, 2 carte di dedica (1 con grande vignetta alle armi e iniziale figur., inc. in rame), 31 pp.num. - con testo italiano e latino a fronte - che contengono l'Indice delle tavole e la Relazione della presente opera, composta dal medesimo Cavalier Francesco Boromino per commando del Signor Marchese di Castel Rodriguez, e copiata dal suo originale inedito. Seguono il ritratto dell'A., 65 tavole (di cui 4 più volte ripieg.) numerate II-LXVI e 1 tavola non numerata (ma LXVII', come precisato in Indice), più volte ripieg., tutto pregevolmente inc. in rame.<br> "Rara prima edizione" di quella che può essere considerata l'opera più significativa per l'architettura del barocco romano; difficile trovare le due parti assieme e complete di tavole (come il nostro esemplare).Cfr. Craveri The Library of the late M. F.d.C.,132: the only edition of Borromini's Works, grandest of all high baroque publications, begun by the architect himself and edited after his suicide in 1667 by his friend Virgilio Spada, who used all surviving drawings as well as notes made during Borromini's lifetime to document two great projects, the "Chiesa della Sapienza" (1642-60) and the Oratory and Monastery of the "Padri di S. Filippo Neri" (1637-50) - Schudt Le Guide di Roma, 940 - Berlin Kat.,2689 - Brunet,I,1119 - Olschki,16506 (solo la prima opera) - Millard,22 (solo la prima opera) - Cicognara,442 (cita un'ediz. del 1760 della Fabrica della Sapienza). Manca alla Fowler Collection.Il Borromini, per testimonianza del Baldinucci, ebbe in animo di pubblicare tutti i suoi progetti eseguiti e non eseguiti; a tale scopo predispose il materiale che però fu pubblicato soltanto dopo la sua morte da Sebastiano Giannini, e non per intero, avendone il Borromini stesso, avanti il suicidio, dato buona parte alle fiamme. Il materiale superstite apparve dunque a Roma in due volumi in-folio, con 112 tavole in rame; il primo del 1720, ristampato nel 1760, comprende la descrizione e i disegni de la chiesa e fabrica della Sapienza di Roma; il secondo, uscito nel 1725, comprende la descrizione e i disegni dell'Oratorio di S. Filippo Neri in Roma. Nel primo volume, che include pure un'importante serie di progetti ineseguiti, la storia della costruzione della Sapienza è dovuta al Giannini. La descrizione dell'Oratorio, benché fatta in prima persona, fu composta invece da Monsignor Virgilio Spada in nome del Cav.re Boromino; ma è da credere che essa sia tratta da conversazioni e appunti del Borromini stesso con il quale lo Spada ebbe dimestichezza, sia al tempo della costruzione dell'Oratorio, sia più tardi, quando da Innocenzo X egli ebbe l'incarico di sopraintendere come moderator et arbiter al restauro che il Borromini veniva facendo in S. Giovanni in Laterano. Tutto il complesso dell'opera è un'aperta difesa dell'originalità del grande architetto, il quale in un punto si appella all'autorità di Michelangelo, e afferma che non si sarebbe posto a questa professione, col fine d'essere solo copista. Così Diz. Opere Bompiani,V, p. 217.Solo alc. lieviss. fioriture margin. su qualche tavola, altrimenti esemplare molto ben conservato. "Francesco Borromini (o Borromino), architetto svizzero (1599-1667). Solo verso il 1628 mutò in Borromini il suo vero cognome: Castello. Venuto giovanissimo a Roma, portò con sé dalla sua terra, feconda di costruttori e di scalpellini, l'amore per le materie costruttive, e l'affinò in un lungo, umile esercizio. Fino ai trent'anni non lavorò che come scalpellino, formandosi a poco a poco in modesta collaborazione, prestata nei lavori di S. Pietro in Vaticano, a Carlo Maderno, suo conterraneo e lontano parente. Morto il Maderno (1629), fu alle dipendenze del Bernini nella medesima basilica, sempre con umili funzioni d'esecutore... e proficuo fu certamente il passaggio dalla bottega del vecchio Maderno, tradizionalista ed equilibrato, a quella del coetaneo Bernini, audacissimo pur nel rispetto delle forme consacrate dai monumenti classici... Finalmente nel 1634 il Borromini prese la direzione d'una grande opera architettonica: S. Carlo alle Quattro Fontane ("S. Carlino"), con l'annesso convento dei padri Trinitarî. Opera più importante, eseguita verso il 1640, fu la trasformazione del palazzo Falconieri, soprattutto notevole per la bella loggia.. Dal 1637 al 1650 l'attività dell'artista fu soprattutto in una opera di grande mole che ne caratterizza lo stile e ch'è fra i monumenti più singolari del nostro Seicento: il convento dei Filippini adiacente a S. Maria in Vallicella, con l'originalissimo movimento della bella facciata, con l'Oratorio - una delle più eleganti sale di Roma - con la scala ed i chiostri, con la biblioteca, con la Torre dell'Orologio..". Così Encicl. Treccani,VII, pp. 513-515. P.a.r.
Sotto il felice pontificato di N.S. Papa Alessandro VII. Gio. Iacomo Rossi, Roma, 1665. In-8 gr. (mm. 261x387), primi 2 libri in 1 vol., p. pelle coeva, dorso a cordoni con decorazioni e titolo oro su tassello, risguardi in carta marmorizzata. Offriamo i primi due tomi dell'affascinante raccolta di vedute di Roma finemente incise dal Falda: "Libro primo" - "Vedute delle fabbriche, piazze, et strade fatte fare nuovamente in Roma dalla Santità di N.S. Alessandro VII", con 35 tavv. (compresi il titolo e il foglio di dediche) - "Il secondo libro del Novo Teatro delle fabbriche et edificii, fatte fare in Roma, e fuori di Roma dalla Santità di N.S. Papa Alessandro VII", con 17 tavv. (compresi titolo e dedica). Queste due parti sono interamente dedicate alle fabbriche promosse da papa Alessandro VII, il quale desiderava incoraggiare una nuova immagine di Roma, non più legata solamente alle rovine antiche, ma rappresentativa dei progetti di espansione e abbellimenti urbani promossi dai papi seicenteschi. "Edizione originale". Cfr. Cicognara,3865: "Bellissimo esemplare; e questo è uno de' migliori libri delle vedute di Roma che rende un'idea adeguata de' luoghi e de' monumenti" - Choix de Olschki,XI,16896 che cita la sola ediz. del 1665, in 3 libri: "Ouvrage très important pour la topographie de Rome au XVII siècle et pour l'architecture des palais et des églises de Rome et ses environs. Ces estampes sont dessinées avec gout et gravées d'une pointe aussi nette que élégante" - Berlin Katalog,I,2666 - Fowler 116 e 339. Fioriture e/o arrossature marginali; leggerm. allentato, ma complessivamente buon esemplare.
Gio: Giacomo de Rossi / Matteo Gregorio Rossi, Roma, 1690-1691. In folio oblungo (mm. 272x410), 3 opere in 1 vol., elegante legatura in p. pelle settecentesca, sottili cornici decorate ai piatti con al centro titolo in oro, dorso a cordoni con decorazioni e titolo oro su tassello, dentelles dorate ai risguardi, tagli dorati. L'album contiene una straordinaria raccolta di tavole così composta:I - FALDA Gio. Battista / VENTURINI Gio. Francesco - in 4 parti - dedicate a: 1° "Le fontane di Roma nella piazze e luoghi publici della città" con li loro prospetti come sono al presente, disegnate et intagliate da Gio. Battista Falda, date in luce.. da Gio. Giacomo de Rossi, l'anno 1691, con 33 tavole numerate (inclusi il frontesp. e la belliss. tav. di dedica ad Agostino Chigi, Principe di Farnese) - 2° "Le fontane delle ville di Frascati nel Tusculano", con i loro prospetti, disegnate et intagliate da Gio. Battista Falda, con 18 tavole numerate (inclusi il frontesp. e la tavola figur. alla dedica al Card. Gio. Francesco Negroni) - 3° "Le fontane ne' palazzi e ne' giardini di Roma", con li loro prospetti et ornamenti, disegnate ed intagliate da Gio. Francesco Venturini, con 28 tavole numerate (inclusi il frontesp. e la tavola figur. alla dedica al Papa Innocentio XI) - 4° "Le fontane del Giardino Estense in Tivoli" con li loro prospetti e vedute della cascata del fiume Aniene disegnate ed intagliate da Gio: Francesco Venturini, con 28 tavv. numerate (inclusi il frontesp. e la belliss. tavola figur. alla dedica a Francesco II, Duca di Modana, Reggio, etc.). Raccolta completa - di complessive 107 tavv. - di questa magnifica pubblicazione antica, con animate vedute stupendamente incise in rame.Cfr. Choix de Olschki,Xi,16899: Sans doute la plus belle publication sur les fontaines de Rome et environs qui ait jamais paru. Les parties III et IV, sauf une planche gravée par L. Rouhier e 4 par Falda, sont l'oeuvre de G. Fr. Venturini, un des graveurs les plus habiles de cette époque. II - VERGELLI Gioseppe Tiburtio "Le fontane publiche delle piazze di Roma moderna", disegnate a G. T. Vergelli Recanatese, intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano e date in luce con la Stampe Originali da Matteo Gregorio Rossi Romano, l'anno MDCXC, con 31 tavole numerate (inclusi il frontesp. e la pregevole tavola alla dedica al Papa Alessandro VIII). Nel ns. esemplare questa bellissima raccolta è stata inserita accanto a quella del Falda (prima parte), ponendo cioè la veduta della stessa fontana l'una a fronte dell'altra (quelle del Vergelli naturalmente non hanno la stessa numeraz. di quelle del Falda). "Edizione originale", completa, collazionata con l'esemplare della Biblioteca Nazionale di Firenze.Cfr. Choix de Olschki,XI,18221 che cita l'ediz. del 1773 con 1 tav. in più: ces estampes à l'imitation de celles de Falda avaient été dessinées au XVII siècle. Suite rare. Mancano al Berlin Kat. III - "Nuova Raccolta di fontane che si vedano nel alma città di Roma, Tivoli e Frascati". All'Ill. Sig. Andrea Corsini Marchese di Sismano Casigliano e Civitella, Gio Jacomo Rossi formis Rome alla Pace all'insegna di Parigi, D.D.D. (1650 ca.). Questa pregevole e ricchissima raccolta è composta di 41 fogli di cui 26 con 2 vedute per foglio e 15 con 1 veduta a p. pag., finemente inc. in rame da Giovanni Maggi (con data 1618), Dominique Barrière e Francesco Corduba, per complessive 67 bellissime tavole di vedute (8 dedicate alle fontane di Frascati, 8 di Tivoli e le restanti di Roma).Cfr. Cat. British Library,II, p. 799 per una raccolta di 29 tavv. - La Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli di Milano possiede un esempl. con 58 tavv. di questa serie (1 su ogni foglio).Solo lieve alone marginale sulle ultime 9 tavole, altrimenti bello e fresco esemplare su carta distinta.