Torino De l'Imprimerie royale 1832 Tre volumi in-4° (290 x 223 mm), pp. (10), XVI, (8), 794; (10), 865, (3); (8), 856, (2); presente il Supplément à la Théorie de la Lune", (1856, 1857, 1860), suddiviso in tre parti in un volume in-4: pp. (2), 59, (3); 80; pp. 26, 2 b., cartonatura editoriale. Le cartonature dei primi due volumi presentano una gora di umidità, leggera gora al margine di alcune pagine senza mai intaccare il testo, piccoli strappi e lievi mancanze allla cerniera superiore del primo volume. La cartonatura del Suplplemento presenta la mancanza della quasi totalità del dorso mentre la gora di umidità interessa il piatto posteriore. L'opera è dedicata al Cavalier Alessandro Dorna, Presidente dell'Académie des Sciences e Direttore dell'Osservatorio Reale di Torino. Plana (1781-1864), allievo di Lagrange e intimo amico di Stendhal, fu professore di astronomia all'Università di Torino e direttore dell'Osservatorio astronomico. "I contributi scientifici di Plana coprono un'ampia gamma: analisi matematica (integrali euleriani, funzioni ellittiche), fisica matematica (il raffreddamento della sfera, induzione elettrostatica), geodesia (l'estensione di un arco di latitudine dall'Austria alla Francia) e astronomia ( in particolare la teoria del movimento lunare). Nell'Ottocento la questione del moto della Luna ha continuato a rivestire un notevole interesse, non solo come caso particolare del movimento dei tre corpi, ma anche per ragioni eminentemente pratiche, prime delle quali il calcolo delle longitudini in mare. In questo contesto si colloca la collaborazione tra Francesco Carlini e Giovanni Plana per la raccolta delle tavole lunari commissionati dal direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera Barnaba Oriani, tuttavia la collaborazione non durò a lungo e Plana proseguì il lavoro per ben vent’anni in solitaria, senza l’ausilio di aiutanti e di calcolatori e partendo dal solo principio newtoniano che regola la gravitazione universale. La sua impresa terminò nel 1832 quando pubblicò nella Théorie du mouvement de la Lune le lunghe formule che gli permisero di calcolare le coordinate della Luna nel corso del tempo Questa monumentale opera testimonia le notevoli capacità del Plana nell’utilizzo di un nuovo metodo matematico per il problema del movimento celeste, chiamato metodo della variazione delle costanti arbitrarie. Plana mise a frutto gli insegnamenti di Lagrange, integrando equazioni sempre più complesse fino a raggiungere il massimo grado di approssimazione del moto che si poteva raggiungere ai suoi tempi. Senza entrare nei dettagli tecnici, il pregio e il vanto del suo lavoro fu il fatto di fornire una soluzione in forma analitica del problema del calcolo del moto lunare, in modo tale che la sua teoria fosse indipendente dalle osservazioni e rimanesse valida anche per variazioni accidentali degli elementi orbitali. Gillispie, D.S.B., XI, p. 7; Houzeau-Lancaster, II, n. 1199; Poggendorff, II, 460-3; Zeitlinger, n. 3647.
Reference : 20080
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