Paris, Victor Lecou, 1852 ; in-12, 364 pp., reliure demi-cuir brun, dos lisse estampés (dos frotté, rousseurs éparses). Édition originale. Théophile Gautier célèbre romancier et poète, peintre et critique littéraire et d'art, grand voyageur, fer de lance du romantisme, ami de Victor Hugo, père de Judith Gautier publia de nombreuses nouvelles dans les journaux et revues de son époque. Bon état.
Reference : H1243
Librairie Alphabets
M. Philippe Henry
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[No place or printer], 1861. Small folio. Bound in contemporary half vellum. Dampstaining in top corner throughout. Binding slightly loose. Pp. 48 + 5 folded tables.
Rare first edition (only?) of Neapolitan police inspector Angelo Falangola's account of a plea made on behalf of imprisoned debtors for an amnesty.This most likely unprecedented legal action is documented in detail, reprinting the correspondence between Falangola, different legal instances and Garibaldi's permission to free the debtors.During the height of the final battles for Italian unity and against the remnants of autocracy in Southern Italy, when Garibaldi figured as 'Dittatore dell'Italia Meridionale Generale Garibaldi,' the Neapolitan inspector of the police Angelo Falangola made a plea on behalf of imprisoned debtors for an amnesty, which was granted by Garibaldi, after a collection of money had been carried out in all Neapolitan provinces in order to raise money as a guarantee for the debts. Falangola here presents a documentation of the history of this amnesty, the legal and financial wranglings, including tables of the debtors, the amount of debts and the creditors. The amnesty was given during the famous Expedition of the Thousand an event of the Italian Risorgimento took place in 1860. A corps of volunteers led by Giuseppe Garibaldi landed in Sicily in order to conquer the Kingdom of the Two Sicilies, ruled by the Bourbons.The project was an ambitious and risky venture to conquer, with a thousand men, a kingdom with a larger regular army and a more powerful navy. The expedition was a success and concluded with a victory that brought Naples and Sicily into the Kingdom of Sardinia, the last territorial conquest before the creation of the Kingdom of Italy on March 17, 1861.
Data in luce da Fabio suo figliuolo. impensis ipsius Auctoris (ma Ferroni), Bononiae, 1620 (ma 1630). In folio (mm. 425 x 288), p. pergamena moderna con legacci, 4 cc.nn. (compreso il bel frontespizio inc. in rame da Oliviero Gatti, e l'Indice), 24 pp.num. (di descrizione generale dell'Italia), con 61 carte geografiche dedicate agli stati italiani, pure inc. in rame e a doppia pag. [salvo 2 a una pag. (Territorio Cremasco - Il Cadorino) e 1 in quarto' (Elba isola)]. L'opera è dedicata da Fabio Magini a Ferdinando Gonzaga, Duca di Mantova e di Monferrato. Al verso della 4a c.nn. si ha la scritta: In Bologna, MDCXXX, presso Clemente Ferroni.La prima edizione si pubblicò nel 1620 a Bologna, per Sebastiano Bonomi; le edizioni successive recarono al frontespizio la data dell'edizione originale portando invece al verso della 4a carta la data reale."Seconda edizione" di questo celebrato Atlante.Cfr. Almagià L'Italia di G.A. Magini (1922), p. V: La più vasta e importante opera cartografica sull'Italia.. messa insieme dall'astronomo padovano Giovanni Antonio Magini (1555-1617) e a p. 7: Ristampa che porta il nome dello stampatore bolognese Clemente Ferroni.. Il Ferroni dovette poi, negli anni successivi, continuare a dar fuori l'opera, perchè se ne hanno molteplici esemplari ma senza più la data 1630 e accresciuti invece di un ritratto del Magini.. Il testo della descrizione dell'Italia è ovunque il medesimo, e quel che più importa, le carte sono sempre identiche e riprodotte sempre dagli stessi rami. Cat. Piantanida,1350: "Atlante rinomato e pregiato al quale l'A. dedicò gran parte delle sue fatiche nell'ultimo ventennio della sua vita.. egli preparò carte in gran parte originali, delineate cioè in base a rilievi ufficiali fatti eseguire dai vari governi italiani e che egli riuscì a procurarsi per il benevolo interessamento dei Gonzaga. Il lavoro di raccolta, di coordinazione, di revisione e di disegno e incisione non fu molto semplice: l'A. dovette mantenere presso di sè abili incisori specializzati; alcune carte furono stampate e messe in circolazione isolatamente per saggio; nel 1608 fu pubblicata col titolo di "Italia Nuova" una carta generale, insigne lavoro di sintesi; ma la definitiva elaborazione dell'intero atlante tardò ancora e la stampa era appena avviata quando l'A. mori'. Esso pertanto fu pubblicato postumo dal figlio Fabio.Questo atlante esercitò un'immensa influenza: le sue tavole furono ricopiate, contraffatte, imitate moltissime volte in Italia e all'estero; entrarono, senza modificazioni, a far parte di atlanti stranieri notissimi, come quelli del Bleau; in Italia rimasero monumento insuperato per oltre un secolo.Le seguenti 5 carte presentano: Ducato di Mantova (aloni e fiorit.) - Ducato di Ferrara (qualche alone solo margin.) - Dominio Fiorentino e Stato della Chiesa (restauri per picc. strappi margin.) - Regno di Napoli (con alone) e, sul margine di alc. carte, sbavature di inchiostro tipografico. A parte questi difetti, il ns. esemplare è ben conservato.
Nella quale si contiene il sito di essa, l'origine & le signorie della città, & de i castelli, co i nomi antichi, & moderni, i costumi de' popoli, & le conditioni de i paesi.... Aggiuntavi nuovamente la descrittione di tutte l'isole pertinenti ad essa Italia, dal medesimo autore descritte con bellissimo ordine.. appresso Ludovico de gli Avanzi, Venetia, 1561. In-8 p. (mm. 207x145), 2 parti in 1 vol., p. pergamena antica, tit. oro al dorso, tagli scuri, 42 cc.nn., 503 cc.num., 1 c.b.; 92 cc.num., 4 cc.nn.; con due marche tipografiche xilografate ai due frontespizi, ornato da grandi e belle iniziali figurate a vignetta, pure inc. su legno. Dedica dell'A. ai sovrani di Francia Enrico II e Caterina de Medici.Importante opera di carattere geografico ma anche ricca di notizie sulla storia, gli usi e i costumi delle varie regioni d'Italia et piu gli huomini famosi, che l'hanno illustrata, i monti, i laghi, i fiumi, le montagne, i bagni, le miniere; con tutte l'opere meravigliose in lei dalla natura prodotte. La seconda parte, dedicata specificatamente alle "Isole appartenenti alla Italia", è qui presente in prima edizione. Il bolognese Leando Alberti (1479-1552?), legò il suo nome soprattutto alla "Descrittione di tutta Italia..", Bologna, 1550. A questa prima edizione, che è la più bella e stimata, ne seguirono dal 1551 al 1631 altre dieci a Venezia, e due a Colonia in latino. L'opera è costruita secondo l'intento, e in buona parte sulla falsariga, dell'"Italia Illustrata" di Flavio Biondo; è opera cioè, secondo le parole dello stesso A., non di cosmografo ma di geografo topografo e historico insieme', sì che nel complesso essa può essere considerata una grande raccolta di materiale, utile soprattutto per gli sviluppi della scienza geografica e geopolitica. Così Diz. Biografico Italiani,I, pp. 699-701.Frase ms. al primo frontesp.; rifilato al marg. super.; alone margin. sulle prime 16 cc. e con uniformi arross. più o meno lievi interc. nel t. ma complessivamente buon esemplare.
Avifauna Italica - Avifaune locali - Notizie d'indole generali. Successori Le Monnier, Firenze, 1889-1891. In-8 p. (mm. 232x155), 3 parti in 3 volumi, tela moderna blu, titolo stampato su tassello al dorso, conserv. le brossure orig. (una, sciupata, con pesanti aloni). L'opera è così composta:- Parte prima "Avifauna italica". Elenco sistematico delle specie di uccelli stazionarie o di passaggio in Italia, con nuovi nomi volgari e colle notizie sin qui fornite dai collaboratori nella inchiesta ornitologica, (1889), di pp. VII,706, con una carta delle stazioni ornitologiche in Italia 1885-87. Al fine Indici dei nomi scientifici e dei nomi volgari.- Parte seconda "Avifaune locali". Risultati della inchiesta ornitologica nelle singole provincie (1890), di pp. VIII,693,(3). Sottoregione Continentale o Settentrionale: Piemonte. Lombardia. Veneto. Emilia - Sottoregione Peninsulare o Meridionale: Liguria. Toscana. Marche. Lazio. Abruzzi. Campania. Puglie. Calabrie - Sottoregione insulare: Sicilia. Sardegna. Corsica. Al fine Indici dei nomi scientifici e volgari.- Parte terza ed ultima "Notizie d'indole generale". Migrazioni, nidificazione, alimentazione, ecc. (1891), di pp. VII,518. Al fine: Materiali per una statistica ornitica - Appendice all'Avifauna Italica - Indice dei nomi scientifici.Enrico H. Giglioli, importante zoologo ed etnologo italiano (nato a Londra nel 1845 da Giuseppe, avvocato, medico e naturalista, e dalla londinese Ellen Hillyer - morto a Firenze nel 1909).. A seguito del primo Congresso ornitologico internazionale (Vienna 1884), il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio decise di istituire un Ufficio ornitologico presso la Collezione centrale, per organizzare e coordinare le indagini ornitologiche in Italia, e di affidarne la direzione al Giglioli. Questi promosse una vasta indagine, i cui risultati furono pubblicati in Avifauna italica' (1886) e in Primo resoconto dei risultati della inchiesta ornitologica in Italia' (1889-91), in cui l'autore realizzava un'opera di grande utilità, anche per il lavoro di comparazione tra le epoche di nidificazione e migrazione delle famiglie di Uccelli nelle diverse regioni italiane e nei diversi periodi dell'anno... Così Diz. Biografico degli Italiani,LIV, p. 705.Qualche lieve arross. o fiorit. interc. nel t. ma certamente un buon esemplare intonso.
Rivista ufficiale dell'Automobile Club di Torino. Direttore responsabile: Stefano Bricarelli. Libreria di Cultura Italiana e Straniera / STEN Grafica / Edisport - Gruppo Editoriale Magnani, Torino, 1928-1970. In-4, 267 fascicoli in brossura originale illustrata a colori (tra cui una bellissima copertina eseguita da Dudovich per il mese di giugno del 34), ciascuno di pp. 32/164, corredato da numerose ill. (fotografiche, pubblicitarie e di reportage e disegni) in b.n. nel testo. Offriamo una raccolta pressochè completa di 43 annate, dal n. 1 del 1928 (gennaio, Anno III) al num. dellEstate (n. 90) del 1970; "mancano" solamente novembre 1930 e giugno 1939; mentre del 1947 ci sono i primi 2 numeri (gennaio/febbraio e marzo/aprile). La "prima serie", dal 1928 al 1947, ha periodicità mensile e bimestrale le cui pubblicazioni si interrompono nel maggio 1944, riprendendo il cammino dal numero di novembre-dicembre 1945 (dallarticolo iniziale di questo numero: "Risorge dopo il letargo di guerra la bella MOTOR ITALIA, la rivista motoristica per eccellenza..").A partire dal 1948, con il n. 1 (21 Giugno - Estate), la rivista diventa trimestrale (uscirà quattro volte all'anno in grandi Numeri stagionali: Primavera, Estate, Autunno, Inverno) ed ogni numero ha pp. XXX / XL di pubblicità a colori e in b.n., pp. 88/138 di testo, con tavv. fotografiche in b.n. comprese nella numerazione; dal n. 22 del 1954 (gennaio-febbraio), diventa bimestrale. Spariscono le pp. iniziali di pubblicità (con numerazione romana) che vengono incluse nella numerazione a cifre arabe, pp. 92/146; dal n. 38 (Primavera 1957, marzo-aprile-maggio, Anno 31°), ha inizio la Nuova Serie, ritornando ad essere trimestrale con 4 numeri stagionali di pp. 146/164 ciascuno.Compie 80 anni Motor Italia, il più antico periodico automobilistico italiano. Era il 15 novembre del 1926. Usciva a Torino il primo numero di una magnifica rivista mensile, Motor Italia, dedicata all'autocostruzione, autosport, autoturismo, aeronavigazione, motonautica, con una redazione costituita in pratica da un uomo solo, che era contemporaneamente fondatore, fotoreporter, redattore tecnico, impaginatore, direttore responsabile, distributore: Stefano Bricarelli. Ciò che distinse la rivista di Bricarelli da tutte le altre, oltre al fatto che egli ne restò alla direzione per cinquant'anni esatti, conferendole una uniformità e una unità di indirizzo che qualsiasi altro prodotto editoriale di quegli anni non poté conoscere, fu la notevole qualità editoriale, derivante dall'uso del grande formato e della carta patinata, e soprattutto l'altissima qualità delle fotografie.. La nuova rivista si affacciava su un panorama editoriale non del tutto sguarnito. Una delle riviste a cui Bricarelli si riferisce era sicuramente Auto Italiana, quindicinale, fondata nel 1920 come Organo ufficiale dell'Automobile Club d'Italia e dell'Automobile Club di Torino, redazione a Milano.. La seconda era Motori Aero Cicli & Sports, settimanale, redazione a Milano, organo ufficiale e notiziario periodico dell'Automobile Club di Milano.. per gli storici dell'automobile, diremo con il senno di poi: la rubrica tecnica di Motor Italia è diventata con il tempo molto preziosa per i bellissimi disegni costruttivi pubblicati, come quelli relativi alla Fiat 509 S, Itala 61, Ansaldo 6B, per restare ai primi numeri. Ma agli articoli di approfondita tecnica ingegneristica si affiancano per la prima volta servizi di tipo turistico.. Bricarelli fu il primo a trasformare l'automobile in un oggetto d'arte tramite la fotografia (così Biffignandi D., Museo dellAutomobile, 2005).Alc. fascicoli presentano difetti e tracce duso (mancanze al dorso o ai piatti; abrasioni, ritagli); il n. 5-6 del 1946 è mancante delle pp. 5/6, 9/10, ma complessivamente la raccolta è ben conservata.