Basel, Johann Amerbach, 1492. 3 volumes in-folio. . Woodcut on Vol I, Ia, of S. Ambrose writing. Rubricated in red, initials in red and blue. Bound in richly blindstamped contem. Pigskin over wooden boards with two clasps each, vol. 1 made by master Jakob Spindler of Basel. Volume I : 312 x 218 mm (BM : 309 x 214 mm) Volume II : 315 x 220 mm (BM : 296 x 212 mm) Volume III : 313 x 219 mm (BM : 290 x 201 mm) Only incunabula edition of Ambrosius’opera. Hain-C. 896 ; GW 1599 ; BMC III, 753 ; Goff A-551 ; Hieronymus, Oberrheinische Buchillustr. I, 91 ; Meder 220. EDITION ORIGINALE, LA SEULE INCUNABLE, DES ŒUVRES DE SAINT AMBROISE, l’un des plus illustres Pères de l’Église latine, né à Trèves en 340, mort en 397.
Reference : YTB-72
Librairie Amélie Sourget
Madame Amélie Sourget
29 rue de Condé
75006 Paris
France
01 42 22 48 09
Chèque Carte Bancaire Nous assurons une garantie totale quant aux ouvrages que nous vendons : tous les livres proposés à la vente ont été préalablement collationnés, et leurs éventuels défauts sont toujours signalés. Conditions de vente conformes au règlement du SLAM et aux usages de la LILA (ILAB).
THE MODERN LIBRARY / The metropolitan opera guild, inc.. 1940. In-8. Relié toilé. Etat d'usage, Couv. convenable, Dos satisfaisant, Quelques rousseurs. 512 pages - nombreux bouts de partitions - nombreuses illustrations en noir/blanc type bandeaux et culs de lampe - en anglais - dos insolé - tranche de tête teinte en noir. . . . Classification Dewey : 420-Langue anglaise. Anglo-saxon
MARY ELLIS PELTZ- LAWRENCE ROBERT- SEREBRIAKOFF ALEXANDRE (illustrations) - sommaire : opera is born, opera comes of age, opera shows off the voice, opera dresses up, opera becomes music drama, opera waves the flag, opera takes it personally, opera invades the countryside, opera turns to crime, opera at the crossroads, the mechanics of opera production, metropolitan summary, ... Classification Dewey : 420-Langue anglaise. Anglo-saxon
André Boll (1886-1972) était un musicologue français et critique musical. Il est notamment connu pour ses travaux sur l'opéra et sa vision de l'opéra du futur. "L'opéra de l'avenir - Étude polémique" est l'un de ses ouvrages les plus célèbres. Publié en 1912, cet essai polémique explore les transformations de l'opéra et propose des idées novatrices pour son évolution future. Boll remet en question les conventions de l'opéra traditionnel et propose des idées audacieuses sur la dramaturgie, la musique, la mise en scène et la relation entre la musique et le texte dans l'opéra. Dans cet ouvrage, Boll soutient l'idée d'une plus grande intégration entre les éléments musicaux et les éléments scéniques dans l'opéra, remettant en question les structures traditionnelles de l'opéra et proposant de nouvelles formes de narration musicale. Il suggère également l'utilisation de techniques modernes de mise en scène et de scénographie pour rendre l'opéra plus visuellement attrayant et stimulant. "L'opéra de l'avenir - Étude polémique" a suscité des débats et des discussions dans le milieu musical de l'époque et a contribué à alimenter les réflexions sur la modernisation de l'opéra. L'ouvrage a marqué une étape importante dans la réflexion sur l'évolution de l'opéra au début du XXe siècle. Bel exemplaire enrichit d'un envoi de André BOLL à Francis AMBRIERE; écrivain français né le 27 septembre 1907 à Paris et mort le 1er juillet 1998 à Bonvillers, qui a reçu rétroactivement le prix Goncourt 1940 pour son livre Les Grandes Vacances, prix qui fut décerné en 1946 en raison de la Seconde Guerre mondiale. Broché In 12 (12x19cm). 107 pp Olivier Perrin, Paris, 1968. ref/78/2
Additis Scenographia, Geometricis proportionibus, Ichnographia.... Sebastianus Gianninus edidit, Romae, 1720-1725. In folio max. (mm 559x405), 2 opere in 2 voll., p. pelle coeva (restaurata), dorso a cordoni con ricca decoraz. e titoli in oro su due tasselli (lievi abrasioni). - Prima opera: 4 cc.nn. inc. in rame - frontespizio figurato che reca il titolo Opera del Caval. Francesco Boromino cavata da suoi originali cioè la Chiesa, e Fabrica della Sapienza di Roma con le Vedute in Prospettiva e con lo studio delle Proporz.ni Geometriche, Piante, Alzate Profili, e Spaccati. Dedicata alla Santità di N.S. Papa Clemente XI; sullo sfondo antichità romane, tra cui: la Colonna di Traiano, il Pantheon e il Colosseo // Dedica al Santissimo Padre con grande stemma papale e capolettera figurata // Al Lettore // Indice di tutta l'opera. Seguono 46 tavole inc. in rame, alc. più volte ripieg., num. II-XLV: la prima tavola - non numerata - comprende il ritratto dell'A. in ovale (al fondo libri e strumenti di misurazione) e la 46 (non numerata) è composta di due fogli.<br>- Seconda opera: bellissima antiporta architettonica inc. in rame che reca il titolo in italiano Opera del Cav. Francesco Boromino cavata da suoi originali cioè l'Oratorio, e Fabrica per l'Abitazione de' PP. dell'Oratorio di S. Filippo Neri di Roma. Con le vedute in Prospettiva e con lo studio delle Proporzioni geometriche, Piante, Alzate, Profili, Spaccati, e Modini. Dedicata all'Ill.mo e R.mo Principe il Sig. Cardinal Giuseppe Renato Imperiali.Il volume è così composto: frontespizio con marca tipografica xilografata, 2 carte di dedica (1 con grande vignetta alle armi e iniziale figur., inc. in rame), 31 pp.num. - con testo italiano e latino a fronte - che contengono l'Indice delle tavole e la Relazione della presente opera, composta dal medesimo Cavalier Francesco Boromino per commando del Signor Marchese di Castel Rodriguez, e copiata dal suo originale inedito. Seguono il ritratto dell'A., 65 tavole (di cui 4 più volte ripieg.) numerate II-LXVI e 1 tavola non numerata (ma LXVII', come precisato in Indice), più volte ripieg., tutto pregevolmente inc. in rame.<br> "Rara prima edizione" di quella che può essere considerata l'opera più significativa per l'architettura del barocco romano; difficile trovare le due parti assieme e complete di tavole (come il nostro esemplare).Cfr. Craveri The Library of the late M. F.d.C.,132: the only edition of Borromini's Works, grandest of all high baroque publications, begun by the architect himself and edited after his suicide in 1667 by his friend Virgilio Spada, who used all surviving drawings as well as notes made during Borromini's lifetime to document two great projects, the "Chiesa della Sapienza" (1642-60) and the Oratory and Monastery of the "Padri di S. Filippo Neri" (1637-50) - Schudt Le Guide di Roma, 940 - Berlin Kat.,2689 - Brunet,I,1119 - Olschki,16506 (solo la prima opera) - Millard,22 (solo la prima opera) - Cicognara,442 (cita un'ediz. del 1760 della Fabrica della Sapienza). Manca alla Fowler Collection.Il Borromini, per testimonianza del Baldinucci, ebbe in animo di pubblicare tutti i suoi progetti eseguiti e non eseguiti; a tale scopo predispose il materiale che però fu pubblicato soltanto dopo la sua morte da Sebastiano Giannini, e non per intero, avendone il Borromini stesso, avanti il suicidio, dato buona parte alle fiamme. Il materiale superstite apparve dunque a Roma in due volumi in-folio, con 112 tavole in rame; il primo del 1720, ristampato nel 1760, comprende la descrizione e i disegni de la chiesa e fabrica della Sapienza di Roma; il secondo, uscito nel 1725, comprende la descrizione e i disegni dell'Oratorio di S. Filippo Neri in Roma. Nel primo volume, che include pure un'importante serie di progetti ineseguiti, la storia della costruzione della Sapienza è dovuta al Giannini. La descrizione dell'Oratorio, benché fatta in prima persona, fu composta invece da Monsignor Virgilio Spada in nome del Cav.re Boromino; ma è da credere che essa sia tratta da conversazioni e appunti del Borromini stesso con il quale lo Spada ebbe dimestichezza, sia al tempo della costruzione dell'Oratorio, sia più tardi, quando da Innocenzo X egli ebbe l'incarico di sopraintendere come moderator et arbiter al restauro che il Borromini veniva facendo in S. Giovanni in Laterano. Tutto il complesso dell'opera è un'aperta difesa dell'originalità del grande architetto, il quale in un punto si appella all'autorità di Michelangelo, e afferma che non si sarebbe posto a questa professione, col fine d'essere solo copista. Così Diz. Opere Bompiani,V, p. 217.Solo alc. lieviss. fioriture margin. su qualche tavola, altrimenti esemplare molto ben conservato. "Francesco Borromini (o Borromino), architetto svizzero (1599-1667). Solo verso il 1628 mutò in Borromini il suo vero cognome: Castello. Venuto giovanissimo a Roma, portò con sé dalla sua terra, feconda di costruttori e di scalpellini, l'amore per le materie costruttive, e l'affinò in un lungo, umile esercizio. Fino ai trent'anni non lavorò che come scalpellino, formandosi a poco a poco in modesta collaborazione, prestata nei lavori di S. Pietro in Vaticano, a Carlo Maderno, suo conterraneo e lontano parente. Morto il Maderno (1629), fu alle dipendenze del Bernini nella medesima basilica, sempre con umili funzioni d'esecutore... e proficuo fu certamente il passaggio dalla bottega del vecchio Maderno, tradizionalista ed equilibrato, a quella del coetaneo Bernini, audacissimo pur nel rispetto delle forme consacrate dai monumenti classici... Finalmente nel 1634 il Borromini prese la direzione d'una grande opera architettonica: S. Carlo alle Quattro Fontane ("S. Carlino"), con l'annesso convento dei padri Trinitarî. Opera più importante, eseguita verso il 1640, fu la trasformazione del palazzo Falconieri, soprattutto notevole per la bella loggia.. Dal 1637 al 1650 l'attività dell'artista fu soprattutto in una opera di grande mole che ne caratterizza lo stile e ch'è fra i monumenti più singolari del nostro Seicento: il convento dei Filippini adiacente a S. Maria in Vallicella, con l'originalissimo movimento della bella facciata, con l'Oratorio - una delle più eleganti sale di Roma - con la scala ed i chiostri, con la biblioteca, con la Torre dell'Orologio..". Così Encicl. Treccani,VII, pp. 513-515. P.a.r.
1929 Paris, 1929 - Plaquette in folio; Couverture illustrée en couleurs par Ivan Bilibine et 32 feuillets non chiffrés, dont deux feuillets comportant des illustrations contrecollées en couleurs (maquettes et costumes de Korovine). Plaquette brochée telle que parue, Programme de la saison 1929 de l'Opéra privé de Paris, avec "Prince Igor" de Borodine (scènes décrites en français et en anglais).couverture defraichie,dos fendu,quelques taches en marge,sinon correct
Paris Publicité commerciale et théatrale sans date (le dessin de couverture est daté de 1928 - ), une plaquette petit in-folio 24,4x31,5 cm, brochée sous couverture imprimée en couleurs d"après un dessin de Bilibine, non paginé (52 pages). Le feuillet central est dégrafé, Programme du Ballet Russe "Prince Igor", opéra en 4 actes et 5 tableaux, musique de Borodine. Historique de l"Opéra Privé de Paris créé par Maria Kousnezoff-Massenet et son mari Alfred Massenet, un portrait de Maria Kousnezoff-Massenet contrecollé, en couleurs, deux maquettes de décors et six costumes en couleurs par Korovine contrecollées, photos des artistes, une maquette de décor et six maquettes de costumes reproduits en n&b par Korovine, nombreuses publicités illustrées, couverture illustrée en couleurs de Bilibine. Ballets Russes] Opera Privé de Paris1929 Premiere Saison ProgramProfusely illustrated 1929 program for the Opera Privé de Paris production of “Prince Igor” by Borodine. 9.5 x 12.5 inches. 28 pp. Nine tipped-in color plates, including a portrait of its star singer, Maria Kousnetzoff; and, by Konstantin Korovine, six character costumes and two stage sets. The color cover is by J. Bilibine. Also included are full-page portraits of Madame Alexandra Balachova and of baritone Michel Benois, as well as many smaller photographs of other participants such as orchestra director Emil Cooper and choreographer-dancer Michel Fokine (who, a few years later, developed the famous Ballet based on Prince Igor). Started after the death of Diaghilev in 1929, the Opéra Privé de Paris was another continuation of the Ballets Russes. Co-directed by Maria Kousnezoff-Massenet, they performed Russian operas and ballets in Paris, Barcelona and London in the late 1920s and 1930s.The painter Konstantin Korovin (1861-1939) began designing stage sets for the Mamontov opera house in 1885, and increasingly did work for the theatre, moving to the Mariinsky Theatre in St Petersburg at the beginning of the century. In 1923 he moved to Paris and spent most of the rest of his life designing stage sets for major theatres around the world. The Russian artist, illustrator of books, set and costume designer Ivan Bilibin (1876-1942) did much work for the Ballets Russes. His work was strongly influenced by Russian folk and medieval art. Boris Bilinsky (1900-1948) was commissioned in 1927 to produce the graphic designs for the French release of Fritz Lang’s film Metropolis.
Amsterdam, De Nederlandse Opera, 1991 originele papieren uitgeversomslag met flappen in bruin/geel, 22x16.4 cm., 104 pp., geillustreerd in kleur. ISBN 9050820395.
Wereldpremiere 10 september 1838 Opera de Paris. De opera "Benvenuto Cellini" handelt over een kunstenaar, zijn leven en zijn kunst. Omdat de kunstenaar die in deze opera de hoofdrol speelt en de componist die hem tot onderwerp heeft gekozen beiden hun levensverhaal hebben opgeschreven en aldus een vrij volledig beeld van hen kan gevormd worden, vormen de overeenkomsten en de verschillen tussen hun karakters het centraal thema van dit boek. Inhoud: 1. Enkele essays m.b.t. de uit te voeren opera. 2. De korte inhoud van de opera. 3. Het libretto.