Rivista ufficiale dell'Automobile Club di Torino. Direttore responsabile: Stefano Bricarelli. Libreria di Cultura Italiana e Straniera / STEN Grafica / Edisport - Gruppo Editoriale Magnani, Torino, 1928-1970. In-4, 267 fascicoli in brossura originale illustrata a colori (tra cui una bellissima copertina eseguita da Dudovich per il mese di giugno del 34), ciascuno di pp. 32/164, corredato da numerose ill. (fotografiche, pubblicitarie e di reportage e disegni) in b.n. nel testo. Offriamo una raccolta pressochè completa di 43 annate, dal n. 1 del 1928 (gennaio, Anno III) al num. dellEstate (n. 90) del 1970; "mancano" solamente novembre 1930 e giugno 1939; mentre del 1947 ci sono i primi 2 numeri (gennaio/febbraio e marzo/aprile). La "prima serie", dal 1928 al 1947, ha periodicità mensile e bimestrale le cui pubblicazioni si interrompono nel maggio 1944, riprendendo il cammino dal numero di novembre-dicembre 1945 (dallarticolo iniziale di questo numero: "Risorge dopo il letargo di guerra la bella MOTOR ITALIA, la rivista motoristica per eccellenza..").A partire dal 1948, con il n. 1 (21 Giugno - Estate), la rivista diventa trimestrale (uscirà quattro volte all'anno in grandi Numeri stagionali: Primavera, Estate, Autunno, Inverno) ed ogni numero ha pp. XXX / XL di pubblicità a colori e in b.n., pp. 88/138 di testo, con tavv. fotografiche in b.n. comprese nella numerazione; dal n. 22 del 1954 (gennaio-febbraio), diventa bimestrale. Spariscono le pp. iniziali di pubblicità (con numerazione romana) che vengono incluse nella numerazione a cifre arabe, pp. 92/146; dal n. 38 (Primavera 1957, marzo-aprile-maggio, Anno 31°), ha inizio la Nuova Serie, ritornando ad essere trimestrale con 4 numeri stagionali di pp. 146/164 ciascuno.Compie 80 anni Motor Italia, il più antico periodico automobilistico italiano. Era il 15 novembre del 1926. Usciva a Torino il primo numero di una magnifica rivista mensile, Motor Italia, dedicata all'autocostruzione, autosport, autoturismo, aeronavigazione, motonautica, con una redazione costituita in pratica da un uomo solo, che era contemporaneamente fondatore, fotoreporter, redattore tecnico, impaginatore, direttore responsabile, distributore: Stefano Bricarelli. Ciò che distinse la rivista di Bricarelli da tutte le altre, oltre al fatto che egli ne restò alla direzione per cinquant'anni esatti, conferendole una uniformità e una unità di indirizzo che qualsiasi altro prodotto editoriale di quegli anni non poté conoscere, fu la notevole qualità editoriale, derivante dall'uso del grande formato e della carta patinata, e soprattutto l'altissima qualità delle fotografie.. La nuova rivista si affacciava su un panorama editoriale non del tutto sguarnito. Una delle riviste a cui Bricarelli si riferisce era sicuramente Auto Italiana, quindicinale, fondata nel 1920 come Organo ufficiale dell'Automobile Club d'Italia e dell'Automobile Club di Torino, redazione a Milano.. La seconda era Motori Aero Cicli & Sports, settimanale, redazione a Milano, organo ufficiale e notiziario periodico dell'Automobile Club di Milano.. per gli storici dell'automobile, diremo con il senno di poi: la rubrica tecnica di Motor Italia è diventata con il tempo molto preziosa per i bellissimi disegni costruttivi pubblicati, come quelli relativi alla Fiat 509 S, Itala 61, Ansaldo 6B, per restare ai primi numeri. Ma agli articoli di approfondita tecnica ingegneristica si affiancano per la prima volta servizi di tipo turistico.. Bricarelli fu il primo a trasformare l'automobile in un oggetto d'arte tramite la fotografia (così Biffignandi D., Museo dellAutomobile, 2005).Alc. fascicoli presentano difetti e tracce duso (mancanze al dorso o ai piatti; abrasioni, ritagli); il n. 5-6 del 1946 è mancante delle pp. 5/6, 9/10, ma complessivamente la raccolta è ben conservata.
Reference : 138475
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